Un extra regalo in busta paga? Chi e quando potrebbe ricevere 80 euro in più sullo stipendio: i requisiti per ottenerli.
L’inflazione sta iniziando, seppur lentamente, un cammino di progressiva discesa dopo aver toccato picchi che non si vedevano da anni. Ma questo percorso di riduzione non sta andando ad impattare positivamente sul caro vita con prezzi che rimangono, in alcuni casi, ancora molto elevati. Se, ad esempio i tassi dei mutui hanno subito una lieve flessione, lo stesso non si può dire dei prezzi dei carburanti, delle polizze auto o di molti generi alimentari.
Una situazione che sta rendendo la vita di milioni di cittadini molto difficile nel riuscire a far quadrare i conti mensili. In tale contesto il Governo starebbe valutando la possibilità di introdurre un bonus una tantum di 80 euro direttamente nella busta paga dei lavoratori. Cerchiamo di capire a chi sarebbe rivolto e sulla base di quali requisiti.
Se da un lato l’Esecutivo sta continuando a lavorare sulla predisposizione del DL dedicato al riordino Irpef, dall’altro si valuta anche come aiutare nell’immediato le tante famiglie in difficoltà a causa del caro prezzi. L’aliquota Irpef ridotta al 23% per lo scaglione reddituale 15-28mila euro ha portato alcuni benefici, ma non basta. Da qui l’idea di destinare ulteriori 80 euro a molteplici lavoratori e direttamente sullo stipendio mensile. Come? Integrando il bonus alla prossima tredicesima, ma solo a determinate condizioni.
Anzitutto è bene sottolineare che al momento la novità non è ancora stata confermata anche se in molti sperano che il Mef possa dare il via libera alla misura e che, addirittura, la cifra erogata possa alla fine risultare superiore. L’ipotesi in ogni caso resta quella di destinare il sostegno economico aggiuntivo ai lavoratori il cui reddito annuale non superi i 15mila euro. Si tratterebbe di coloro (dagli 8.174 euro in su) che beneficiano già del trattamento integrativo in busta paga pari a 100 euro al mese per dodici mensilità.
Gli 80 euro previsti andrebbero dunque ad agire sulla tredicesima mensilità, ad oggi scoperta. Non resta che attendere ulteriori sviluppi per capire, anche sulla base del quantitativo di risorse delle quali il Governo potrà disporre (presumibilmente si tratterà delle entrate legate al concordato preventivo biennale), come intenda dar forma alla misura con un apposito Decreto che il Mef dovrà adottare entro e non oltre il 15 novembre.
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