Il modello alimentare sano e sostenibile basato sulla dieta mediterranea sembra essere in via di estinzione, sostituito da cibi poco salutari
I cambiamenti negli stili di vita e la globalizzazione hanno fortemente inciso anche sulle abitudini alimentari degli Italiani. Il modello alimentare incentrato sulla dieta Mediterranea, considerato salutare, bilanciato e completo dal punto di vista nutrizionale, sta infatti gradualmente perdendo i suoi paladini.
Basata sul consumo di alimenti stagionali prodotti nell’area del Mediterraneo, la dieta mediterranea è considerata un emblema della cultura italiana e, non a caso, è stata proclamata patrimonio dell’Unesco nel 2010 per la sua capacità di ridurre il rischio delle cosiddette “malattie del benessere” ovvero patologie come il diabete, l’obesità e problematiche di tipo cardiovascolare.
Gli errori alimentari di chi abbandona la dieta mediterranea
Tuttavia, come sostiene anche il WWF, nel nostro Paese a causa di numerosi fattori come l’urbanizzazione, le difficoltà economiche e ritmi di vita frenetici i modelli di consumo hanno subito dei cambiamenti a favore di un’alimentazione eccessivamente ricca di carni e derivati animali, prodotti trasformati, industriali e junk food.
In base a uno studio di Crea Alimenti e Nutrizione risalente al 2020 e pubblicato su Frontiers in Nutrition, su un campione di circa tremila persone solo il 13% degli italiani sembrerebbe mettere in pratica i principi di base della dieta mediterranea.
Incentrata essenzialmente sul consumo di cereali e dei loro prodotti di trasformazione come pane e pasta (soprattutto integrali), sull’abbondanza di ortaggi a foglia verde, sul consumo dell’olio extra vergine di oliva con il suo apporto di acidi grassi monoinsaturi, la presenza moderata di carne e pesce ma anche di proteine di origine vegetale dalle leguminose, la Dieta Mediterranea è da sempre considerata un vero e proprio modello di dieta sana e sostenibile, in grado di porsi come fattore determinante di prevenzione.
Come è cambiata l’alimentazione?
L’abbinamento degli alimenti rende questo regime alimentare completo dal punto di vista nutrizionale e anche la distribuzione dei pasti segue precise regole di “suddivisione” quotidiana (colazione, spuntini, pranzo, cena) e di occasionalità (cibo festivo e cibo feriale).
Tuttavia si sta progressivamente abbandonando questo stile alimentare tanto salutare in favore di errori frequenti come l’assenza di stagionalità nelle scelta di frutta e verdura, il consumo eccessivo di snack e succhi di frutta ricchi di zuccheri e poveri di fibre, ma anche l’eccesso di carni rosse e di prodotti caseari.