La condizione economica e reddituale non sarà più attestata dal modello ISEE ma dal quoziente familiare che cambia e ridetermina gli importi.
Una formulazione nuova e differente che permetterà di avere una maggiore precisione per determinare le condizioni di ogni nucleo, tenendo conto non solo di quello che è l’introito della famiglia derivante dal lavoro, i possedimenti mobiliare e immobiliari ma anche di un coeficciente specifico per numero di componenti, spese in uscita, condizioni generali.
Anche prima questo era fatto dal modello ISEE, per questo si andava a determinare una DSU che portava poi in base ad una serie di parametri al modello ISEE e all’ISE personale. Tutte condizioni differenti utilizzate per fattispecie specifiche al fine di inquadrare la condizione economica ma anche richiedere bonus e agevolazioni.
Quoziente familiare: che cos’è e cosa cambia
Il quoziente familiare sostanzialmente si ottiene sempre dal reddito, ciò che cambia è che si dà maggiore peso alla compilazione del nucleo quindi da chi è composto, che età ha, perché produce o meno reddito, quanto e in che misura, se è o meno a carico.
Quindi non si fa più una stima con delle percentuali che comunque sono fisse ma si va a settorializzare molto questo aspetto al fine di determinare in conclusione una condizione di vantaggio economico per le famiglie che hanno più figli piccoli che potranno alla fine pagare meno tasse. La sintesi di questa novità è importante perché rientra in un piano notevole che sta portando avanti il governo proprio per spingere la natalità in Italia e supportare le famiglie con figli che hanno difficoltà economiche e di gestione.
Quindi queste novità rientrano in modifiche ancora più importanti come la rimodulazione delle detrazioni per i redditi da lavoratore dipendente, il trattamento integrativo, l’assegno unico universale maggiorato per figli fino ai 21 anni a carico. Tutte cose che servono in misura differente a migliorare la situazione familiare strettamente legata al reddito.
Il quoziente familiare sarà comunque simile all’ISEE perché terrà conto del reddito, del numero dei componenti e dell’aliquota del reddito ma porterà ad alcune variazioni dal punto di vista pratico. Si parla di “parti” per considerare quante persone sono presenti e quindi il coefficiente da utilizzare.
Ad esempio laddove vi sia una sola persona, il coefficiente è 1, se ci sono due persone però ovvero il coniuge si considera 1+ e 2, se poi ci sono familiari a carico si aggiunge 0.5 per un familiare, 1 per 2 familiari, 2 per oltre i 2 familiari. Quindi più è numerosa la famiglia e maggiore sarà il coefficiente.
