Ecco il particolare che ti fa capire subito se la persona mente o dice la verità: risultato impressionante

Da questo particolare si capisce se la persona che si ha davanti mente o sta dicendo tutta la verità: le relazioni sono complesse!

Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima, ma come interpretare gesti e sguardi di una persona profondamente bugiarda? La confusione è ostacolo per la verità, ed è perso che si sente chi non riesce a comprendere le azioni e le parole altrui. C’è chi mente così tanto che sarebbe capace di rendere una bugia, una verità apparente. Non è sempre facile mettersi nei panni del prossimo e capire le ragioni dei loro gesti. Ma quello che si può fare è conoscere qualche dettaglio non di poco conto.

Qual è il particolare che fa capire se una persona mente e dice la verità
Relazioni e persone, come comprendersi- Portalino.it

E’ chiaro che conoscere perfettamente le intenzioni degli altri, non è possibile. Le macchine della verità, soprattutto umane, non esistono. Anche perché dietro tanti sorrisi e sguardi sinceri, potrebbe sempre annidarsi l’ombra di qualcuno che maschera. Falsificare, indossare panni che non si addicono alla propria anima però sono a volte condizioni che lo stesso contesto sociale contribuisce a consolidare nella mente della persone. Chi è realmente sé stesso?

Particolare da non sottovalutare: come capire se una persona mente o dice la verità!

Essere onesti dovrebbe assumere il ruolo di guida nella vita e nel progetto di ognuno. Il punto è che il corpo a volte non mente, o meglio ci sono contesti nei quali è impossibile. Ci sono dei segnali in apparenza impercettibili che in realtà sono rivelatori di qualcosa di totalmente inaspettato. Ecco quali sono e per quale ragione vengono innescati, anche inconsciamente.

Il particolare che fa capire se una persona mente e dice la verità
Relazioni e persone, come comprendersi- Portalino.it

A parlare è Pamela Meyer, autrice del libro Liespotting e conduttrice di un TED Talk, ne sa qualcosa di bugie. La sua analisi verte attorno molteplici situazioni ed attori sociali in gioco. Tratta di studenti universitari, di lavoratori che in riunione si studiano prima di parlare, ma anche del fatto che generalmente al giorno ognuno sentirebbe circa 10 bugie. Forse la prima che viene messa in atto è quella più inaspettata. Chiedere “come stai” e rispondere “bene”, potrebbe essere la prima bugia del giorno. Ecco cosa ha analizzato e scoperto nei gesti questa autrice.

Cosa osservare per prima cosa quando si conosce qualcuno? La foto dà una prima risposta, ma occorre capire il “come”. Gli occhi sono rivelatori, specchi dell’anima, e quando mentono compiono movimenti specifici. Generalmente chi distoglie lo sguardo “rompendo il contatto”, mente, ma lo fa anche chi guarda profondamente, perché l’intento è manipolare. Allora, qual è lo sguardo di una persona sincera?

Quello che mantiene il contatto visivo, ma che naturalmente e spontaneamente lo distoglie in base alle pause e alle varie intonazioni del suo discorso. Di norma una persona sbatte le palpebre per 100 a 400 millisecondi o da 0,10 a 0,40 di secondo, e se chiude gli occhi intensamente prima di parlare, vuol dire che ha detto una bugia. Questi gesti sono inconsci, perché meccanismi di difesa. È lo stesso per chi respira affannosamente, sta mentendo. Se il respiro cambia, la voce sembra mutare, e la posizione della spalle è innaturale, quella persona sta dicendo delle bugie.

Anche la posizione della testa può essere quel particolare che fa capire se una persona mente o dice una bugia. Di solito, chi mente muove in maniera impulsiva la testa, non realizza movimenti fluidi. E se la bocca dell’interlcutore è asciutta? Anche in quel caso lo stress e la tensione di una menzogna, fanno venire meno l’idratazione. E se la persona non si muove affatto?

È qui che c’è un grosso campanello d’allarme. Perché chiunque si muove e compie anche il più piccolo gesto. Una persona immobile sta volutamente controllando il comportamento per non far trasparire nulla. È un altro meccanismo di difesa, si chiama “primitiva lotta” neurologica. Infine, ultimo dettaglio, ma non meno importante: se la persona ripete meccanicamente questi meccanismi di difesa, allora sì, è un bugiardo patologico.

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